Il premier Draghi ha approvato e firmato il suo primo Decreto Covid che introduce diversi cambiamenti. Scopriamo cosa cambia per le Regioni e le zone rosse
Mario Draghi ha posto la firma sul suo primo Decreto anti Covid che apporta alcune modifiche alla mobilità tra regioni e in zona rossa. La misura entrerà in vigore entro fine febbraio e, secondo quanto affermato da Draghi, anticipa i provvedimenti del prossimo DPCM. Quest’ultimo sarà emanato per inizio marzo e si unirà al Decreto Covid che vieta le visite agli amici in zona rossa e gli spostamenti tra regioni. Scopriamo quindi quali sono le novità e quali regole bisogna seguire nei prossimi giorni.
Decreto Covid di Draghi: novità per le Regioni
Secondo quanto stabilito dal Decreto Covid firmato da Mario Draghi verrà imposta un proroga gli spostamenti tra Regioni diverse. Questo significa che fino al 23 marzo non si potrà oltrepassare il confine regionale e bisognerà rimanere nella propria Regione di residenza e domicilio. Salta subito all’occhio il fatto che le restrizioni agli spostamenti dovevano rientrare il 26 febbraio, ma il Governo ha ritenuto necessario prorogare la misura ancora per un mese. Il motivo sembra essere il continuo aumento dei positivi e la presenza sempre maggiore delle varianti di Covid.
In ogni caso all’interno del Decreto Covid approvato da Draghi sono comunque riconfermate le eccezioni al divieto, che rimangono sempre le stesse. Ovvero è ammessa la possibilità di spostarsi dalla propria Regione solo per comprovati motivi di salute, lavoro, necessità o eventuale rientro al proprio domicilio. È comunque importante notare come l’arrivo di misure stringenti come queste sottolinea quanto l’efficienza del piano vaccinale e la lotta al virus siano punti cardine del programma del Governo Draghi.
Cambiamenti anche in zona rossa
L’altro grande cambiamento presente nel Decreto Covid approvato da Draghi, e con cui bisognerà fare i conti, è il divieto di visita in zona rossa. Questo provvedimento, che richiama subito i periodi del lockdown, esclude la possibilità di recarsi a casa di amici, parenti o congiunti non conviventi. Brutte notizie quindi per tutte le zone rosse d’Italia. Questo però risulta l’unico modo per fermare l’avanzata delle varianti, soprattutto quella inglese, in modo efficacie e tempestivo.
Il discorso invece e diverso nelle zone gialle e arancioni dove tutto resta pressoché invariato. In questi territori infatti sarà possibile andare a fare visita a congiunti non conviventi, purché in massimo due persone. Come al solito non vengono conteggiati minori sotto i 14 anni, disabili o soggetti non autosufficienti. In ogni caso va tenuto presente che tutte queste misure potrebbero cambiare o essere integrate con gli ulteriori provvedimenti del prossimo DPCM che arriverà agli inizi di marzo.
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